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sabato 18 aprile 2015

Io vivo in un paese, neanche tanto piccolo, ma mi accorgo ogni giorno che sembra un elefante addormentato. Ogni tanto muove un orecchio per scacciare una mosca, apre un occhio giusto per vedere chi c'è intorno, si stiracchia, mangia qualcosa e si rimette a dormire. Vivo qui da più di trent'anni e ho visto tutti i cambiamenti che sono avvenuti negli anni, case che nascono come i funghi, più strade, più scuole e tante più persone, tanti stranieri. Le abitudini, gli stili di vita sono cambiati e giorno per giorno, un po' come succede dovunque le persone sono diventate più chiuse, più concentrate sulla propria vita, i propri problemi. Le uniche botte di vita sono rappresentate da un paio di eventi che vanno avanti da anni e che ormai fanno parte della tradizione paesana, ma anche in queste occasioni l'aria è diversa, è cambiata negli anni. Per diversi anni ho fatto parte di un associazione e, con tanto entusiasmo, insieme ad altre persone abbiamo organizzato delle iniziative un po' fuori dalle righe, niente di speciale ma qui non si erano mai viste. Partecipazione? Scarsa, come al solito. Per diverse volte altri hanno provato a portare avanti dei mercatini artigianali periodici ma ogni volta è finito tutto in una bolla di sapone.
In questa situazione io cosa ho fatto? Ho aperto un negozio.
Se qualcuno leggerà questo post dirà: "Allora sei scema?".
Forse ma io ci ho voluto provare e non è nemmeno la prima volta! Già venticinque anni fa aprii un laboratorio artigianale e, devo dire, nel suo piccolo non andava nemmeno male, purtroppo dovetti chiudere per altri motivi.
Ora, anche se chi mi conosce lo sa, ho aperto un negozio dell'usato. Bella idea, piace, è utile ma continuo a scontrarmi con l'apatia e, forse, con un lo scetticismo tipico di un piccolo centro. Ora per dare una piccola scossa mi sono inventata l'art-aperitivo del venerdì sera. Un momento per fare due chiacchere tra amici, dare l'occasione a qualche artista di presentare i suoi lavori e far conoscere il mio negozio. Si inizia venerdì 24 con la degustazione di piccoli assaggi realizzati con il lievito madre, una mia amica ci spiegherà e forse farà vedere come si usa. Ne so poco e quindi non vorrei dire sciocchezze, aspetterò anch'io di vederla all'opera.
Poi continueremo con la pittura su tessuto e altri materiali, con gioielli realizzati con alluminio riciclato, ecc.
Insomma, io non mi arrendo e vi renderò partecipe di queste iniziative con foto e racconti.
Come diceva una vecchia canzone "per vedere di nascosto l'effetto che fa".
Ciao a tutti

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